IMPRINTING
Il luogo dell’ Imprinting mi è rimasto in memoria ed è una
cicatrice che fa bene avere sulla pelle, un imprinting di carattere anche emotivo
che risale a poco meno di 25 anni fa qui nel mio paese natio Teggiano, in
Provincia di Salerno, oggi patrimonio dell’UNESCO e uno dei 100 Borghi più
belli d’Italia. Più che relativo al paese in sé, la memoria mette in primo
piano le persone, in questo caso si tratta di mio nonno, venuto a mancare ormai
23 anni fa.
L’immagine che ho è quella che ancora oggi caratterizza la
mia persona, il mio lavoro, quindi una di quelle cose che più amo; ricordo che
andavamo nei cantieri nei pressi della nostra abitazione per vedere gli escavatoristi
all’opera nello scavare le pietre della montagna per far spazio alla nuova
costruzione.
Ero molto affascinata da tutto ciò e lo sono ancora oggi. D’altronde
potevo ammirare, oggi con una cognizione maggiore, la bellezza del paesaggio
della mia città e prestando attenzione oggi a distanza di più di 20 anni mi
sono accorta di quanto sia cambiato e di quante cose ho visto sorgere, di come
il paesaggio sia stato trasformato e poter a volte dire “qui una volta c’era…
oggi c’è o non c’è quella cosa lì”. Lo stesso paesaggio che odi o ami, a
seconda di come lo vivi, a seconda di come pensi di viverci e impari ad
apprezzare come tutte le cose quando sei lontano e non puoi viverlo
quotidianamente ma che ad ogni ritorno ha il sapore di casa, di sicuro, di
famiglia e amici e di vecchi sapori che riconducono e rimembrano alla mente
tanti ricordi.
L’immagine di questo ricordo è talmente impressa che sembra
ieri averla vissuta, mi sembra addirittura di vedere ancora quel paesaggio che
ammiravo allora, al calar della sera, l’aria calda nell’ora che tutt’ora amo di
più della giornata, al tramonto, mano nella mano di mio nonno a guardarmi
intorno, e nel tragitto sentivo l’odore della terra innalzarsi, il gracidare
delle rane nel fiume che passava lì vicino, il poco traffico automobilistico ma
i molti trattori che tornavano dalle terre o che ancora si sentivano lavorare
in lontananza e un vociferare di persone sedute o sulla strada nei pressi della
loro abitazione a far chiacchiere di ritorno dai campi o da lavoro; tutto
questo fino ad arrivare alla zona cantiere dove posso ancora sentirne il
rumore.
Oggi sento ancora alcuni rumori, alcune voci mentre
approfitto delle belle giornate estive e primaverili per far delle passeggiate
in bicicletta lungo quelle strade, ma sono meno intense… per motivi dovuti alla
scomparsa delle persone, al cambiamento del territorio, alla vita frenetica che
molto spesso non ci permette di concederci momenti di pausa anche semplicemente
nel fare una passeggiata, ai tanti fattori subentrati nel corso di questi 25
anni; ma provare a farlo con quel poco che fortunatamente persiste ancora,
riscalda il cuore, emoziona e mantiene vivo per sempre quel ricordo, quello che
nel lessico di oggi definiamo “imprinting”. Ad oggi, che la mia strada si sta
via via definendo mi ha riportata qui dove sono cresciuta, non posso dire con
certezza che passerò qui tutta la vita, ma di sicuro cercherò di rimanerci e
ricordarne sempre i sapori e gli odori.
L'analisi delle TESSITURE
Ho analizzato le principali vie d'accesso alla parte alta del paese, possiamo notare infatti come le strade formino una sorta di spirale irregolare per poi congiungersi con ognuna delle vie principali alla base dell'altura e l'attraversamento di uno dei principali corsi d'acqua evidenti ai piedi del paese e come il verde si inserisce tra di esse, d'altronde si parla di una montagna, ma in origine vi era più presenza di verde in quanto non era totalmente edificata quella parte di essa.
Inserimento dell' imprinting nell'area di progetto: ruotando l'immagine si nota un leggero segno di corrispondenza. Il fatto che l'area sorge sul Tevere e ci sia dislivello tra il piano del fiume e il piano stradale può generare una sorta di mezza spirale e progettazione di edifici su livelli leggermente differenti.
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